lunedì 11 marzo 2013

Albione e la burocrazia – Episodio n. 1



Post di Marta Calanca

Il Manchester City Council ha uno sportello di servizi linguistici che permette a interpreti e traduttori di registrarsi presso di esso come collaboratore freelance. Interessata dall’opportunità, visito il sito web per saperne di più. E già qui mi meraviglia il fatto che, per registrarsi, occorra andare DI PERSONA presso l’ufficio addetto. Tutto questo accade nell’epoca dei servizi telematici. Questa cosa mi scoccia non poco perché, per sbrigare la pratica, devo prendermi mezza giornata di ferie visto che lo sportello di sabato mattina è CHIUSO. Per non parlare degli orari d’apertura infrasettimanali: 10am – 4 pm. Bella la vita dei dipendenti pubblici.

Comunque, mi organizzo per sistemare questa faccenda e, tra grandi speranze, mi reco presso il maestoso ufficio del Council, ubicato in un nuova lottizzazione a pochi passi dal centro. D'accordo con le informazioni (sommarie) riportate dal sito web, porto con me soltanto il NIN (l’equivalente del codice fiscale italiano) e il passaporto. Una volta arrivata, chiedo al desk informazioni quale sia lo sportello servizi linguistici. Una gentilissima signorina velata me lo indica e mi chiede di sedermi, ché l’addetta si è allontanata un attimo. Aspetto in compagnia di due anziani asiatici. Passano cinque, dieci minuti finché la fantomatica addetta si presenta con una faccia poco contenta, raccoglie le sue cose e i due anziani e SE NE VA, nonostante si fosse accorta che ci fosse gente in fila. A questo punto, io e la ragazza che era in fila con me torniamo dalla signorina col velo spiegando l’accaduto, la quale ci risponde: “Sì, è vero, si è presa il pomeriggio libero. Un attimo che chiedo se c’è qualcuno che la può sostituire”. Sul desk della signora disertrice c’è un avviso che recita: “Qualora il personale fosse assente, si prega di contattare il numero XXXX”. La signorina compone il numero XXXX indicato ma non riesce a contattare nessuno. A questo punto, ci prega di nuovo di sederci, spiegandoci che andrà a recuperare qualcuno di persona. Dopo cinque minuti si presenta un signore distinto che, deo gratias, sarà in grado di aiutarci. Attendo pazientemente il mio turno. Quando spiego il motivo per cui sono venuta lì, il signore mi consegna un modulo da compilare, dal quale scopro che… servono due referenze! Di cui, ovviamente, il sito web non fa menzione. Io non ricordavo a memoria i dati delle persone contattabili e spiego al signore che ho dovuto prendere mezza giornata di ferie appositamente per quello. Al che mi risponde: “Non fa niente, le referenze me le puoi spedire per email”. Fatemi capire: il comune non ha implementato una modalità di registrazione online ma è possibile integrare la documentazione via email? Per me non ha senso. Consiglio dell’esperta: se dovete portare dei documenti in comune, telefonate ed ESIGETE di sapere tutto quello che vi sarà richiesto.

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